Leggenda delle katane di Ieyasu Tokugawa
Gira la leggenda che lo shogun del periodo Edo Tokugawa Ieyasu in punto di morte (1616) abbia ordinato ai suoi servitori di gettare in mare tutte le sue spade, in quanto credeva che una volta unificato il Giappone non ci sarebbe più stato bisogno di strumenti di morte. Da fonti storiche sappiamo che il 3 giugno 1616, ovvero 2 giorni dopo la morte dell'ex shogun e dopo le sue cerimonie funebri, 4 dei suoi figli tra cui il suo successore Tokugawa Hidetada rivendicarono il diritto alle armi, mentre la rimanente prole si oppose nel voler rispettare la volontà del defunto padre. Le controversie durarono anni fin quando Hidetada stesso riuscì, in gran segreto, ad impossessarsi delle spade e tenne tutti all'oscuro per diversi anni. Finché, giunto anche lui nei suoi ultimi giorni di vita, affidò le lame a Hochiro Magoichi famoso fabbro e produttore stesso di molte katane appartenute al padre. Questa eredità (si parla all'incirca 210 lame) passò negli anni seguenti all'allora imperatore Meisho, con tutto il valore simbolico che avrebbero avuto nelle sue mani, ma andarono perse anche da lui per cause ancora sconosciute. Così si andò a creare una sorta di leggenda sulle lame dei Tokugawa, la quale diceva che chiunque riusciva a possedere anche una sola di quelle spade, nel giro di cinque anni le avrebbe perse, come se lo stesso fantasma di Ieyasu tornasse la notte a prendere ciò che era suo di diritto. La famiglia dell'attuale imperatore Akihito ne possiede ben 13, delle altre si sa ben poco a parte una ventina che sono possedute da vari collezionisti sparsi per il mondo. Queste spade sono di un valore inestimabile sia per i trascorsi storici, sia per l'estrema qualità e valore artistico delle loro componenti.